Cappella di San Giovanni Battista

Dettagli del luogo

È una delle più antiche di Monteroni; in essa si alternarono periodi di efficienza ed altri di forte decadenza.

Facciata della Cappella di San Giovanni a Monteroni di Lecce

Descrizione

Agli inizi del ‘600, pur non essendovi costituiti dei benefici, vi si celebrava ogni domenica la messa. Nei primi tempi era eretto un solo altare con l’immagine su tela dell’Assunzione della Beata Vergine; successivamente ne fu costruito un altro dedicato a San Giovanni Battista, nella cui festività, in seguito ad un decreto del 7 maggio 1640, si potevano lucrare le indulgenze. Le misure della Chiesa erano le seguenti: lunghezza 33 palmi, larghezza 19. Dal 1640, però, la cappella, come si è già scritto, non fu più disponibile per il culto, perché divenne dimora abituale di alcuni malfattori, che, impadronitisi delle chiavi e portativi addirittura alcuni strumenti musicali per trascorrervi in modo piacevole il tempo, vi accendevano abitualmente il fuoco, che annerì fortemente il tetto e le pareti. Nel 1646 Giovanni Andrea di Specchia si offrì di riadattarla, provvedendola anche del necessario per la celebrazione della messa. Negli anni seguenti furono eseguiti dei lievi miglioramenti tra cui la sostituzione della campana piccola (venduta per 6 ducati) con una più grande. Nel 1672, a causa della precarietà delle sue strutture, la chiesa dovette essere nuovamente chiusa al culto e la chiave fu affidata ad un sacerdote, tale Donato Guglielmo. Qualche anno dopo, in seguito ad alcuni restauri, vi si potevano svolgere di nuovo i sacri riti. I miglioramenti però si rivelarono assolutamente insufficienti per garantire la necessaria staticità all’edificio che, pertanto, prima del 1720, fu abbattuto e ricostruito in una forma decisamente migliore a spese dei confratelli dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, che, come già riferito, l’avevano eletto loro sede. Sembra che il nuovo edificio presentasse valide strutture: il tetto era a volta, il pavimento di pietra, l’ambiente illuminato da tre finestre; c’era anche la sacrestia, alla quale si accedeva dal lato destro del presbiterio; un maestoso dipinto della Vergine con San Giovanni era stato posto sopra l’altare, nella cui parte retrostante vi erano gli stalli riservati agli iscritti della Confraternita. Nell’800, accanto all’altare maggiore dedicato all’Assunzione ne sorgevano altri due: a destra quello di San Lazzaro e a sinistra quello di Santa Lucia. La cappella, arredata in modo soddisfacente, disponeva anche di un piccolo organo e di una cattedra. Negli anni intorno all’unità di Italia, l’amministrazione civica, nella sua lotta contro l’analfabetismo, destinò i locali della chiesa allo svolgimento delle attività scolastiche, suscitando, dopo qualche tempo, vive proteste da parte degli ambienti ecclesiastici, che, il 23 novembre 1863, produssero un ricorso al Vescovo per sollecitare il suo intervento presso il consiglio comunale. Nel 1881 erano rimasti solo gli altari della Madonna e di Santa Lucia. Nel 1932 l’edificio sacro fu completamente rinnovato ed ampliato dl sacerdote Antonio Mocavero, allora padre spirituale del pio sodalizio, e due anni dopo furono collocate le formelle in ceramica fiorentina della Via Crucis. Secondo gli atti della Visita Pastorale del 1960, la cappella ancora non era consacrata. Attualmente essa copre 160 metri quadri di superficie; è larga metri 9,50 circa ed è abbellita da un dipinto dell’Assunta, eseguita da fra Pantalone, che raffigurò anche sulla lunetta esterna della porta maggiore la testa di San Giovanni Battista e, sugli altari laterali, Santa Lucia e San Lazzaro. Vi sono diverse statue in legno (Madonna Addolorata, Cristo nell’Orto, Crocefisso, Gesù morto) opere che sfilano per le strade del paese durante la solenne processione dei Misteri di ogni Venerdì Santo.

Modalità di accesso

Accesso libero

Indirizzo

Monteroni di Lecce

Ultimo aggiornamento: 18/07/2024, 11:46

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