Ignazio falconieri

Si sono avute opinioni differenti circa il suo luogo di nascita. Secondo il De Simone, storico locale, il Falconieri sarebbe nato a Lecce. Secondo Giacomo Arditi, Antonio Lucarelli, Pietro Marti, sarebbe nato a Monteroni ma fu battezzato a Lecce per non farlo risultare monteronese e sottrarlo così al potere del vassallo locale. A tredici anni entrò nel seminario a Nola e studiò grammatica e lettere umanistiche. Espertissimo in retorica e lingua greca, letterato e patriota, era conosciutissimo negli ambienti culturali di tutto il Mezzogiorno. Il vescovo di Nola, Filippo Lopez Y Royo, lo nominò prima Professore del Seminario e successivamente Rettore. In seguito il Falconieri si trasferì a Napoli dove aprì una scuola privata. Ignazio riteneva che le idee giacobine fossero indispensabili per una vera riforma dello Stato. Durante i giorni dell’Insurrezione del 1799, con grande scandalo, si dimostrò un acceso rivoluzionario. A proprie spese armò un drappello e lo guidò contro i soldati del Cardinale Ruffo. Pagò con la vita la convinzione che le idee giacobine fossero conciliabili con i suoi principi religiosi. Fu giustiziato nella piazza del mercato di Napoli e scelse la forca invece che la decapitazione. Fu sepolto nella Chiesa del Carmine Maggiore. La sua abitazione fu saccheggiata dal popolo, i suoi beni confiscati, e la sua ricca biblioteca, costituita da oltre 18000 volumi, fu data alle fiamme.

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Pagina aggiornata il 08/02/2023

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