Filippo lopez y royo

Figlio della nobile romana Maria Teresa Caffarelli e del barone Lopez y Royo. Sesto di otto figli. Fu educato in istituti religiosi: compì infatti i suoi primi studi presso il convento dei Teatini di Lecce e poi si trasferì a Napoli presso i religiosi dello stesso Ordine, per completare la sua formazione. Nella capitale iniziò la sua carriera ecclesiastica: diventò chierico regolare, meritando una prestigiosa reputazione per le sue qualità umane, culturali e religiose. Fu nominato Vescovo di Nola per 25 anni finché nel 1793 fu trasferito a Palermo, sede metropolitana, capitale del Regno di Sicilia che contava 150 mila abitanti. A tale dignità ecclesiastica si aggiunse ben presto anche un’importante carica politica: la nomina a Viceré di Sicilia. Tuttavia non sono chiare le motivazioni delle dimissioni degli anni successivi. Rimase a Palermo sino al 26 Maggio 1802. Si ritirò quindi a Monteroni dove trascorse alcuni anni conducendo una vita esemplare. Donò diversi paramenti sacri alla Chiesa parrocchiale, libri liturgici alla sua famiglia, calici e oggetti preziosi al clero monteronese. Godette di molta stima presso gli studiosi del tempo. Morì a Napoli il 1 Maggio 1811, dopo aver fatto bruciare tutti i suoi manoscritti.

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